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Commenti al testo di Angelo Ricotta
Ingenuo pensiero

Sei nella sezione Commenti
 

 Ferdinando Battaglia - 12/02/2018 09:43:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Angelo, ognuno di noi, sempre, in qualche modo e in qualche misura, si riflette mell’altro (credo fosse Martin Buber a dire ai suoi studenti che pensarsi diversi dai nazisti sarebbe stato un errore, nel semnso che ciò che compie un uomo invero potenzialmente può compierlo chiunque) come in uno specchio; però non credo di aver identificato con la tua persona le tue argomentazioni, se ciò fosse accaduto allora me ne scuso, poiché più dovuto alla mia incapacità che non alla mia intenzione, solo la definizione in chiusura, una boutade, era riferita a te; nè ho mai scritto che giustifico il male, neppure quando appare inevitabile perché legato alla sopravvivenza stessa di un individuo (la giustificazione del male è un’operazione che facciamo spesso, anche quando la mascheriamo di giustizia o di pace; pensiamo alle nostre guerre per portare pace e democrazioa...), per cui non attribuirmi concetti che non ho espresso, non giustifico alcuno spaccio salariale, ma prendo atto di un fenomeno reale e non solo italiano, cioè di quanto l’ingiustizia sociale produca fenomeni di illegalità oltre la "fisiologica" presenza del male e di uomini "cattivi". Poi scrivi: "Responsabilità sull’immigrazione. Io giudico le persone per il loro comportamento. Non tollero che delle persone pretendano di entrare in casa mia di prepotenza, di essere mantenuti e persino di delinquere. Non c’è alcuna giustificazione storica che tenga altrimenti anch’io, nel nome dei miei avi vessati, avrei il diritto di imbracciare un Kalašnikov."Partendo da questa premessa, legittimamente individualista, non mi sembra allora ci sia bisogno di agomentare cerando ragioni, giustificazioni o soluzioni: tutto si risolve nel confronto "uno ad uno", ma questo non ruguarda più lo Stato o il sociale, rientra appunto in un ambito strettamente individuale (ma non volgio allargare il discorso, né sarei capace di affrontarne i molteplici risvolti). A margine: se la condizione attuale fosse simile a quella degli avi, credo i nostri comportsmenti sarebbero diversi da quelli che sono, forse anche i nostri ragionamenti. In chiusra: noi, volenti o nolenti, stiamo nella "metà campo" del capitalismo globalizzato...
E’ sempre un piacere leggerti e confrontarsi con te. Davvero (t’invido, sanamente, metodo di ragionamento e preparazione culturale).

 Klara Rubino - 12/02/2018 09:24:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Buongiorno
Intervengo per ricordare che "casa nostra" è anche questo:

https://youtu.be/QURHsLLn4TQ

( il bel paese della Mafia, dell ’ Andrangheta e della Camorra e della politica che ci meritiamo! )

un Cortese saluto.

P.s . Magari scomparisse lo spaccio di droga se scomparissero tutti gli immigrati!
Che sono tutti delinquenti. ..ovviamente...

 Angelo Ricotta - 12/02/2018 08:44:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@ Nando Battaglia
La sostanza delle tue argomentazioni consiste nell’accusarmi di ragionare di pancia, di non essere intellettualmente onesto, di essere preda di un ottundimento della ragione, senza senso logico e scientifico, di essere posseduto da rabbia personale e morale e, dulcis in fundo, di essere clericale! Tutto ciò è risibile e potrei rispondere semplicemente che ti sei guardato allo specchio. Ma io non apprezzo questo genere di argomentazioni, io bado solo ai fatti accertati e alle deduzioni che si traggono da essi.
Pertanto, concisamente, replico. Innanzitutto ti dirò che considero Santoro e Fazio dei faziosi totalmente inattendibili, e lo dico con cognizione di causa dopo averli visti e ascoltati per fin troppo tempo cercando di trovarvi qualcosa di buono che non ho trovato.
Sullo spaccio. Mi par di capire che per te lo spaccio salariale debba essere consentito. Per me invece no altrimenti qualsiasi azione, anche la più delittuosa, potrebbe avere un’analoga giustificazione. Responsabilità sull’immigrazione. Io giudico le persone per il loro comportamento. Non tollero che delle persone pretendano di entrare in casa mia di prepotenza, di essere mantenuti e persino di delinquere. Non c’è alcuna giustificazione storica che tenga altrimenti anch’io, nel nome dei miei avi vessati, avrei il diritto di imbracciare un Kalašnikov. Comunque il vero motore di questo massiccio movimento di popoli non è quello storico che tu dici, non le guerre, non le persecuzioni, non il clima, non la fame, ma sono gli interessi convergenti del capitalismo globalizzato, di certi partiti politici e di certe chiese che attirano, cinicamente, masse di avventurieri nel loro interesse ma non nel nostro.

 Ferdinando Battaglia - 12/02/2018 06:23:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Ho sempre ammirato in te, Angelo, il rigore argomentativo e la preparazione culturale, ma quando affronti il tema dell’immigrazione, mi sembra che sia l’uno che l’altra cedano la funzione critica alla cosiddetta "pancia". Diventare fautori della giustizia fai da te, significa poi accettare che ciò accada anche tra di noi e non solo verso lo straniero, scelto più come csprio espiatorio che nom ragione di tutti i nostri mali. Vedi,CTU parli meravigliato dello spaccio alla luce del giorno, ma non credo tu ignori che questa, se siamo intellettualmente onesti, è solo la parte marginale di un fenomeno, diremmo la parte " proletaria" dell’industria del narcotraffico, che ha dimensioni internazionali (se vuoi, recupera un’intervista di Fazio a Gratteri su "Che tempo che fa"), tra l’altro, non possiamo ignorare che o spaccio, drammaticamente, anche all’interno di casa nostra, spesso ha una diffusione suppletiva, ché per chi vive o sopravvive con sufficienza è semplice giudicare e condannare, ma chi dispera per sé o per i propri figli della morale dei garantiti non da che farsene o la percepisce come un ghigno che vuole indurre al suicidio sociale o addirittura personale (anche sul tema dello spaccio " salariale" ci sono contributi di valore, ad esempio un film documento di Santoro). Allora, per concludere: ci sono ottime ragioni per pensare che l’immigrazione è una risposta sbagliata ad un dramma reale (se noi conoscessimo la realtà non attraverso i media ma attraverso la conoscenza diretta dei luoghi, situazioni che originano i fenomeni, probabilmente ci rendeeemmo presto conto che l’immigrazione è anche un effetto delle nostre azioni, non nel senso personale ma nel senso europeo e occidentale, d’interessi geopolitici e finanziari; però per averne almeno una minima contezza, occorrerebbero fonti informative originali e non filtrate o manipolate), non credo occorra dividerci in modo ideologico ovvero con ottundimento della ragione tra favorevoli e contrari, tuttavia, non ha senso logico e "scientifico" (questa strumentalizzazione che vuole) ridurre la complessità di un fenomeno sociale ed umano drammatico ad un fenomeno delinquenziale, poiché sappiamo che non è così, anche perché, paradossalmente, anziché far chiarezza sulla nostra situazione attuale nazionale, invero ne opacizza le vere cause o la ricerca delle vere cause e possibili soluzioni, creando quasi "artificiosamente" un simulacro idolatrato (l’immigrazione selvaggia e clandestina) su cui scagliare la rabbia personale sociale, morale. I nsomma, Angelo, quando affronti questo tema mi appari più "clericale" che "galileiano".

 Angelo Ricotta - 11/02/2018 08:25:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@Antonio Terracciano
Se è vera l’ipotesi monocentrica dell’origine dell’umanità è evidente che siamo tutti un’unica specie e che le razze si sono formate a causa della deriva genetica determinata dalla separazione spaziale nel tempo dei vari gruppi i quali, rincontrandosi in seguito, si sono di nuovo parzialmente rimescolati. Questo probabilmente lo sapeva o supponeva già persino lo stesso Darwin, perché altro non è che la teoria dell’evoluzione che il progresso della genetica ha contribuito a precisare. Quello che io sostengo è un’evidenza: se mettiamo in riga un bianco, un nero, un mongolo, un aborigeno australiano, le differenze saltano agli occhi e non solo per il colore della pelle ma anche strutturali come ben sanno gli antropologi fisici e forensi. Se andiamo ad indagare più a fondo a livello biologico anche lì troviamo delle differenze come ben sanno i medici. Pertanto queste differenze devono essere rappresentate nel codice genetico. Qui non c’è un giudizio di valore tra i gruppi ma la scienza ha il dovere di distinguere e di non piegarsi al politicamente corretto. Non considero Luigi Luca Cavalli-Sforza un buon scienziato perché il suo pensiero è viziato da pregiudizi religiosi e politici, come ho potuto constatare dai suoi scritti. Tutto questo discorso non c’entra nulla con il razzismo, confusione che invece vorrebbero ingenerare certe interessate organizzazioni, per me irresponsabili, tese ad evitare la critica sull’invasione dell’Italia da parte di orde di clandestini provenienti dall’Africa e che stanno distruggendo il nostro tessuto sociale.

 Angelo Ricotta - 11/02/2018 07:47:00 [ leggi altri commenti di Angelo Ricotta » ]

@Giulia Bellucci
Certo che ci sono anche delinquenti italiani anzi italianissimi. Ma se continuiamo ad imbarcarne di altri, e in numero spropositato, tramite questa immigrazione selvaggia, come pretendono certi dementi, questo paese diverrà un far west peggio dell’originale.

 Antonio Terracciano - 10/02/2018 23:24:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Sono campano, ma per metà marchigiano (di Pesaro) , dal lato materno. Credo di poter testimoniare che i Marchigiani sono in genere persone amabilissime, ma con qualche problemino nel cimentarsi coi diversi (secondo il Cavalli-Sforza, scienziato del quale si è qui poco fa parlato, i loro geni, insieme a quelli degli Umbri, sono addirittura più simili a quelli dei Polacchi che a quelli degli altri Italiani... ) I Marchigiani sono persone generalmente molto corrette, ma ogni tanto (e questo, talvolta, nel mio piccolo può capitare anche a me) scatenano la temibilissima "ira dei giusti" . A Napoli forse un Traini non sarebbe mai nato (o avrebbe magari fatto amicizia e affari con quei Nigeriani) , perché la storia ha prodotto mescolanze alle quali le Marche non sono (ancora) abituate.

 Giulia Bellucci - 10/02/2018 20:50:00 [ leggi altri commenti di Giulia Bellucci » ]

Buonasera Angelo. Ed eccomi qui ancora a dissentire con te. Ti chiedo scusa in anticipo. Non ce l’ho con te ma io non tollero la violenza, sotto qualunque forma essa si manifesti.
Si glissa sul delitto di Pamela? I tre nigeriani sono stati arrestati, in che senso si glissa. I tg ne hanno parlato tutti i giorni. Ma quanti italiani hanno commesso atrocità simili? Li abbiamo dimenticati? Dobbiamo elencarli? Meritano di restare in carcere per il resto della vita, tanto i nigeriani in questione quanto ogni altro individuo che commette tali atti. Su questo non c’è dubbio. Ma tale fatto autorizza altri fenomeni di violenza?
E di spacciatori italiani quanti ce ne sono? Credo che debba intervenire la giustizia non un folle che uccide alla cieca.